5 mar 2010

Non al denaro non all'amore nè al cielo - Fabrizio De Andrè


A volte capita di camminare per strada e trovare nei propri pensieri un vecchio amico. Qualcuno che non si vedeva da anni. Un attimo di imbarazzo e poi fluiscono i ricordi e si sovrappongono, sgomitano uno contro l'altro per emergere. Emergono e sono ancora freschi giusto con un po' di nostalgia, l'ansia del tempo che passa il senso della fine che verrà prima o poi ma ora è meglio non pensarci. E così anche per la musica, almeno per certa musica. Album di anni fa che hai amato e che hai perso di vista. Poi in una pausa pranzo sei in un anonimo centro commerciale e così sfogliando un po' annoiato tra i ben 7 o 8 titoli in vinile che tengono nel grande magazzino ti imbatti nel vecchio amico. La copertina, le canzoni, le note sul retro le canzoni che raccontano di vite e di persone. Vita e morte, persone che non hanno conosciuto la libertà in vita, ma solo dolore, e le miserie del quotidiano uguali ad ogni latitudine ed in ogni tempo e che trovano occasione e coraggio da morte di raccontare la vita e gli amori e le ingiustizie. Prendi in mano l'album dimenticato con il suo cellophane ancora intatto lo guardi e ti ricordi di colori ed emozioni ed odori. Eh sì è stato un grande amore e sai che ancora lo è sapendo ascoltare. L'amico ha indossato per l'occasione il vestito da festa, un bel vinile arancione in versione limitata, lo prendi e te lo porti a casa come ai vecchi tempi.

Sul retro della copertina c'è un'intervista di Fernanda Pivano a Fabrizio De Andrè, ne trascrivo ora solo la prima domanda e relativa risposta.

Fernanda: Hai voglia di raccontarci come ti è venuto in mente di fare questo disco?
Fabrizio: Spoon River l'ho letto da ragazzo, avrò avuto 18 anni. Mi era piaciuto, e non so perchè mi fosse piaciuto, forse perchè in questi personaggi ci trovavo qualcosa di me. Poi mi è capitato di rileggerlo, due anni fa, e mi sono reso conto che non era invecchiato per niente. Soprattutto mi ha colpito un fatto: nella vita, si è costretti alla competizione, magari si è costretti a pensare il falso o a non essere sinceri, nella morte, invece, i personaggi di Spoon River si esprimono con estrema sincerità, perchè non hanno più da aspettarsi niente, non hanno più niente da pensare.Così parlano come da vivi non sono mai stati capaci di fare.


8 commenti:

Lucien ha detto...

La bellezza esiste ancora, basta guardarsi intorno...anche in un centro commerciale.

Maurizio Pratelli ha detto...

Il disco italiano che ho ascoltato di più in vita mia. Imprescindibile.

Alberto ha detto...

Vedo che hai l'edizione limitata colore arancio. Bellissima!

zefirina ha detto...

de andrè e spoon river un accoppiamento imperdibile

Unknown ha detto...

"Tu prova ad avere un mondo nel cuore, e non riesci ad esprimerlo con le parole..."

listener-mgneros ha detto...

"e il mio cuore le restò sulle labbra"

amatamari© ha detto...

Quanti ricordi...e il nastro della mia cassetta gira ancora...

Grazie per questo bellissimo omaggio al grande De Andre'.

Anonimo ha detto...

Grazie Silvano.micamale. un'inchino a questo post e sai perchè.
Ciao e cavoli ti sei allargato col tuo blog!
Holden