20 ott 2011

« Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più! »


« Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più! » urlava il bravissimo Finch nel celeberrimo film di Lumet: Quinto Potere. Sembrano a posteriori quella sceneggiatura, quella frase urlata e ripetuta come un mantra i reali ispiratori del movimento mondiale degli indignati.
Vi ricordate che fine fece? Vi ricordate che dopo il successo iniziale gli indici d'ascolto cominciarono a calare?
Certo quella del film era la parodia e pure la critica feroce del mondo dei media che in una qualche misura già preparavano la purea umana flessibile e malleabile funzionale alla globalizzazione.
Il movimento degli indignati senza politica finirà in un vicolo cieco, in una rappresentazione mediatica, sterile e grottesca non della rivoluzione (per carità, chi prentende tanto?), ma di un qualsiasi più semplice e più realistico miglioramento sociale, anche minimo.
Ci accontentiamo del grottesco oramai, come se fosse veramente meglio di niente.

5 commenti:

il Russo ha detto...

Concordo con te, mi rattrista ma concordo con te.

zefirina ha detto...

ma proprio cieco cieco sto vicolo!!!!

gattonero ha detto...

Quando si entra in un vicolo cieco perché privi di tom-tom, due sono le alternative: si sfonda il muro che rende il vicolo cieco pur di proseguire oppure si torna indietro e si ricomincia da capo.
Stavolta col tom-tom...

Nova Express ha detto...

daccordissimo e se posso permettermi di aggiungere una nota: l'intervento dei black block.... credo che "non tutto il male venga per nuocere".

A Gegio film ha detto...

La rivoluzione si dovrebbe fare con le piccole cose, nascoste, giustificate motivate sempre da scopi "oscuri", se volete, indecifrabili ai più, magari senza pubblicità.