24 lug 2013

L'ipocrisia del calcio

Il campionato deve ancora cominciare, siamo a livello di amichevoli, tornei della parrocchietta, e già i soliti discorsi e le solite oscenità. Ieri un giocatore del Milan ha lasciato il campo sommerso da insulti razzisti, ma l'arbitro non li ha sentiti, non ha sospeso la partita, ed oggi si sprecano commenti "Episodio spiacevole, censurabile, non dovrà più accadere". Pochi giorni fa alla festa ufficiale dell'Atalanta e dei suoi tifosi addirittura un carrarmato della seconda guerra mondiale è stato usato per schiacciare due automobili che simboleggiavano i nemici del Brescia e della Roma...e il tutto è avvenuto dinanzi a migliaia di persone plaudenti, ripreso e proposto e riririrproposto da tutte le tv e giornali. Capisco che il calcio debba essere usato come panem et circensem per i fessi e che sia un grande affare, ma non si può nascondere la criminalità ed accettare di tutto e di più perchè i reati avvengono all'interno di uno stadio o all'interno di un "contesto sportivo". Senza contare la maggiroanza silenziosa che piano piano viene allontanata dagli eventi sportivi. Se sei onesto nessun diritto, se sei un delinquente tutti gli onori e rischi pochi o zero, ogni tanto si becca una mela marcia che funge da capro espiatorio e la cosa finisce lì. D'altra parte s'è presa la strada e si mantiene la strada dell'ipocrisia a tutti i livelli ed allora è un problema per tutti far pulizia, si comincia con i compromessi e poi non se ne esce più. A quando una bella indagine sul doping nel mondo del calcio? Guardate se vi capita una partita anni 80 o anche 90 (possibilmente senza addormentarvi data la lentezza dei giocatori rispetto ad oggi) e guardate una qualsiasi partita odierna, vedrete che c'è qualcosa che non va...e senz'altro qualcosa non andava già 20 anni fa.

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